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– infezioni di vario tipo (batteriche, micotiche o dovute a virus) a carico di uno degli organi che compongono l’apparato –
riproduttivo femminile (ovaie, utero, vagina, genitali esterni)
– condizioni tumorali benigne del tratto riproduttivo (cisti ovariche, vulvari e vaginali; condilomi; altre variazioni non-cancerose)
– anomalie congenite del tratto riproduttivo
– problemi legati alla gravidanza (gravidanza ectopica, aborti spontanei)
– endometriosi
– fibromi/miomi uterini
– malattie infiammatorie pelviche
– dolore pelvico (acuto e cronico)
– infezioni sessualmente trasmesse
Compito del ginecologo è inoltre quello di seguire la donna durante il periodo della gravidanza, durante il travaglio e il parto, e di fornire assistenza post partum quando necessaria.
screening per i tumori femminili (Pap test e test per la ricerca del DNA dell’HPV per il tumore al collo dell’utero; ecografia mammaria e mammografia per il tumore al seno);
procedure diagnostiche come la colposcopia (esame microscopico della cervice) e diagnostiche/interventistiche come la biopsia endometriale (prelievo di un campione dal rivestimento dell’utero);
procedure di chirurgia ginecologica di varia tipologia (chiusura delle tube; asportazione di fibromi e miomi; asportazione di cisti; asportazione dell’utero o di parte di esso – isterectomia).
Si raccomanda di far riferimento al ginecologo per ogni problematica che riguarda l’apparato riproduttivo (se, ad esempio, aumentano le perdite dalla vagina, oppure cambiano colore e/o odore; se si prova dolore pelvico di qualsiasi genere; se le mestruazioni risultano dolorose o le perdite di sangue risultano diverse dal solito; se si è avuto rapporti sessuali occasionali non protetti; ecc).
Il ginecologo è inoltre punto di riferimento anche per le donne con problemi di fertilità e difficoltà a concepire – oltre che lo specialista di riferimento durante la gravidanza.
Il Pap test, è così definito in onore del Dr. George Papanicolaou.
Il Pap test è la raccolta e l’esame microscopico delle cellule prelevate dal collo dell’utero.
Le donne al di sopra di 30 anni possono sottoporsi al controllo ogni tre anni, qualora l’esito dei precedenti Paptest risultasse nei parametri normali.
Le donne al di sopra di 65-70 anni che hanno effettuato durante l’ultimo decennio tre Pap test i quali hanno avuto parametri normali, possono decidere di consultare il ginecologo per evitare di farlo successivamente.
Le donne che hanno subito l’asportazione totale dell’utero e del collo dell’utero, non devono più sottoporsi a questo test.
Il Pap test è utile per rilevare non solo le cellule tumorali al collo dell’utero, ma anche altre anomalie simili e vaginali, tra cui la displasia (cellule pre-cancerose) e l’infiammazione.
• Infiammazione
• Infezione
• cellule anormali
• Cellule precancerose
•Cancro
Il test HPV viene spesso eseguito contemporaneamente e talvolta in combinazione con il Pap test. L’infezione da HPV è il fattore di rischio più importante per lo sviluppo del tumore al collo dell’utero nelle donne al di sopra di 30 anni. Le tipologie di HPV che maggiormente possono causare il tumore dell’utero possono essere identificati dalla presenza del DNA tumorali nelle loro cellule. Il test HPV può essere utilizzato per qualsiasi donna qualora i risultati precedenti del Pap test risultassero non in norma determinando così il bisogno di effettuare ulteriori test o trattamenti.
Non ci possono essere altri motivi per cui il suo ginecologo consiglia un Pap test.
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