La suddivisione del personale accademico in dipartimenti, si pone l’obiettivo di garantire i più alti standard qualitativi in campo didattico e di ricerca. Nel Nostro Ateneo, la nuova organizzazione accademica in dipartimenti, per quanto in fase di start-up, manifesta una volontà forte di crescita, come già dimostrato dal numero delle “citation index”, presenti nelle banche dati dei settori scientifici-disciplinari di competenza.

In particolar modo, per quanto riguarda le scienze medico-sanitarie, tale raggruppamento è finalizzato anche a fornire un profilo assistenziale all’avanguardia, che tenga in considerazione lostato dell’arte internazionale”; confrontarsi, applicare, e traslare nella ricerca clinica i risultati ottenuti.

Ultimamente, i Dipartimenti di Scienze Chirurgiche(Direttore Prof.Francesco Rulli), e di Bio-tecnologie(Diretto dal Prof.Bergamaschi), hanno dato vita ad una collaborazione di ricerca clinica applicata, nel campo della chirurgia ortodontica

La malocclusione di Classe III scheletrica è una delle anomalie dentofaciali più complesse sia nei bambini che nell’età adulta. E ‘ caratterizzata da prognatismo mandibolare e/o deficit del mascellare superiore (anche se maggior parte dei pazienti con malocclusione di Classe III hanno combinazioni di entrambi) e ha una componente genetica (fig.1). L’utilizzo durante la crescita di una mentoniera o maschera di Delaire può essere utilizzato per il trattamento delle malocclusioni di classe III in pazienti in crescita (fig.2). Pero se la gravità della deformità supera il limite del camuflage al livello dento-alveolare, una combinazione del trattamento ortodontico e chirurgico, può aiutare a raggiungere una corretta riabilitazione di funzione e d’estetica.

                      

Fig. 1                                                                                              Fig. 2

La malocclusione della III classe scheletrica con prognatismo mandibolare è spesso associato con asimmetria mandibolare, poiché il percorso di chiusura mandibolare è alterato per realizzare la massima intercuspidazione dentale, nonostante la deformità sagittale. Proffit, uno degli ortodontisti piu famosi, ha dichiarato che le richieste dei pazienti per la chirurgia ortognatica non sono associate relativamente con le caratteristiche morfologiche, piuttosto ai fattori psicologici, come la bassa autostima, auto-dislike e stress psicologico1.

In questi pazienti il trattamento mira a modificare e correggere le relazioni del terzo medio e del terzo inferiore del volto nelle tre dimensioni dello spazio al fine di ottenere corretti rapporti tridimensionali tra le basi ossee. Il trattamento avviene in 3 fasi: una ortodontica pre-chirurgica, l’intervento chirurgico vero e proprio e una terza fase ortodontica post-chirurgica.

E’ giunta alla nostra attenzione clinica, una ragazza di anni 18 affetta da malocclusione di terza classe, con annessa asimetria mandibolare;(fig.3) gli obiettivi principali del trattamento ortodontico-chirurgico sono stati quello di promuovere la retrusione mandibolare per la correzione della relazione dentale, la malocclusione di Classe III scheletrica e l’asimmetria mandibolare accentuata con la deviazione della linea mediana verso sinistra. Lo scopo della preparazione ortodontica prechirurgico era quello di correggere le disarmoni dentali. L‘estrazione dei primi premolari su entrambi i lati sono stati pianificati per la correzione della linea mediano e della retroclinazione delli incisivi mascellari. Nell’arcata mandibolare è stata eseguita la proclinazione degli incisivi mandibolari aumentando la loro inclinazione assiale, accentuando così l’overjet negativo per consentire la correzione scheletrica.

  (Teleradiografia latero-laterale pre e post)

 

Fig. 3 (Teleradiografia postero-anteriore pre e post)

L’asimmetria mandibolare è stata corretta con l’osteotomia sagittale bilaterale del ramo mandibolare (fig. 4), che ha permesso l’adeguata intercuspazione degli archi dentali con il riposizionamento della mandibola e la diminuzione dell’angolo del piano mandibolare riducendo così il terzo inferiore del viso. La chirurgia è stata pianificata in base all’analisi del viso, alla tracciato cefalometrica predittiva e alla preparazione della guida chirurgica. Dopo l’intervento chirurgico, il paziente è ritornato per la finitura ortodontica per ottenere il rapporto molare di Classe II e la relazione di cane di Classe I, overjet e overbite nella norma e le linee mediani coincidenti.

Fig. 4

Una corretta diagnosi e una pianificazione, nonché una corretta esecuzione del piano di trattamento con la necessità di un approccio multidisciplinare delle diverse branche della odontostomatologia e della medicina, sono fattori determinanti per avere successo e stabilità a lungo termine. Nel caso presentato, il trattamento ortodontico-chirurgico è stato ben indicato per la correzione della malocclusione di III classe scheletrica e asimmetria facciale del paziente, fornendo un’adeguata funzione masticatoria ed estetica piacevole del viso.

L’intervento si è svolto presso il polo chirurgico della struttura Poliambulanca “Ate Monti”, con durata complessiva di 4 ore; E’ stata applicata una metodica anestesiologica “Totalmente endovenosa-TCI”, per scongiurare il pericolo di affetti avversi, quale la sindrome da ipertermia maligna; l’uso degli agenti bloccanti neuromuscolari (curaro) è stato ridotto al minimo indispensabile, con l’ausilio di apparecchi per monitorare il blocco stesso (TOF).

Grazie all’azione congiunta di tutte queste strategie anestesiologiche, chirurgiche, ed ortodontiche, la dimissione della paziente è stata possibile a distanza di 24 ore dall’intervento.

Bibliografia

Proffit WR, Phillips C, Dann C 4th (1990) Who seeks surgicalorthodontic treatment? Int J Adult Orthodon Orthognath Surg  5, 153-160.

Articolo redatto da Abazi Y. , Coniglione F., Pashaj E., Vinjolli F..